mercoledì 6 gennaio 2010

Sherlock Holmes - Recensione

Sherlock Holmes
USA, 2009, colore, 128 min
Regia: Guy Ritchie
Sceneggiatura: Michael Robert Johnson, Anthony Peckham
Cast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Mark Strong, Kelly Reilly

Si ritorna al 221b di Baker Street. La creatura più famosa nata della penna di Sir Arthur Conan Doyle è pronta per una nuova incarnazione cinematografica in questo blockbuster action-ironico che non poteva che fare la sua apparizione durante il periodo festivo. Nella Londra vittoriana, il rinomato detective Sherlock Holmes (Robert Downey Jr.) aiutato dal fido Dr. Watson (Jude Law) arresta il misterioso Lord Blackwood nel bel mezzo di un rito sacrificale. Blackwood viene condannato all’impiccagione ma quando la sua tomba viene trovata forzata dall’interno e un testimone oculare lo vede andare in giro come se nulla fosse, il nostro campione di logica deduttiva non può che rallegrarsi per aver trovato un caso alla sua altezza. Al timone di questo nuovo franchise di successo troviamo quel Guy Ritchie che ha costruito la sua carriera con film, incentrati su piccoli criminali del caotico sottobosco malavitoso londinese, impregnati di ironia spaccona e con una sgargiante resa visiva. La scelta poteva sembrare azzardata, ma si è rivelata vincente. Ritchie stupisce con una ricostruzione a tinte dark riccamente particolareggiata di una Londra al massimo della sua gloria industriale e della decadenza sociale a tutti i livelli. Chiudono il cerchio sette massoniche dedite all’occulto e un vago sapore steampunk. La figura di Holmes, pur mantenendo intatto l’acume che da sempre la contraddistingue, viene riplasmata per adattarsi il più possibile a Robert Downey Jr. Ne viene fuori un Holmes decisamente eccentrico, dall’ego smisurato e la lingua tagliente che fonde insieme l’uomo d’ingegno e quello d’azione. La parte più riuscita del film è rappresentata dal rapporto ottimamente concepito tra Holmes e Watson. Il loro continuo rimbeccarsi a vicenda e l’alchimia creatasi tra i due attori danno alla pellicola una marcia in più. Jude Law svolge un lavoro meno appariscente ma di gran lunga migliore di quello del collega che risulta fin troppo autocompiaciuto e lasciato a briglia sciolta, sempre pronto ad esibire ruffianamente una faccetta buffa.
La trama è incredibilmente lineare e i vari misteri vengono svelati con cura certosina meglio di una puntata di CSI. Fa la sua comparsa anche l’arcinemico di Holmes, il Dr. Moriarty, il cui volto viene furbescamente lasciato nell’ombra. Le speculazioni su chi lo interpreterà nel sequel sono già aperte.
Le basi sono state poste, adesso toccherà a Ritchie osare di più nei capitoli successivi.

1 commento:

Capocchione ha detto...

Come già ti ho detto dal vivo, un pò troppo "sghenc" ma scorre bene... Ottimo intrattenimento... :P

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